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Dal testo:
Mi alzo dalla mia posizione per riaccucciarmi dopo un paio di metri, vicino al corpo di Laila: le metto due dita sul collo e capisco che Anna non le ha dato scampo.
La lascio a faccia in giù, senza girarla, voglio ricordare il suo viso vivo.
«Emiliano... ohhh...», Jasmine invece è ancora viva.
È rimasta seduta con il culo nella polvere, con le sue belle gambe diritte davanti a sé e le dita dei piedi inarcate dal dolore.
«Sono due brutte ferite, vero...?», si sposta le mani dal petto e dalla pancia invitandomi a guardare i due fori.
«Te la caverai, Jasmine...», le tiro via i lunghi capelli dal petto per vedere meglio la ferita e capisco che insieme all'altro buco che ha in pancia non avrà scampo se non riesco a portarla subito da un dottore.
«Emiliano...», mi stringe un braccio appoggiando la testa sulla mia spalla.
«Laila...».
«È morta».
«Maledetti... la tua amica ci voleva fregare...», alza sofferente lo sguardo verso di me.
«Già, ma sono rimasti fregati anche loro», e guardo i corpi sparsi sul terreno come a convincermi che abbiamo vinto noi.
Anche se invece in quella maledetta arena avevano perso tutti.
Click!
Sento il rumore di un grilletto che viene caricato.
«Attento, Emiliano!», Jasmine mi para lasciandosi scivolare interamente addosso a me.
BAM
BAM
BAM
«AHHH...!», i tre colpi rivolti a me se li prende tutti lei.
Guardo verso Anna, è sempre sdraiata, ma con in mano una pistola fumante e la testa rialzata quel tanto che le è bastato per spararci. Dovrei finirla, ma non me la sento.
Ad ogni modo, la testa le cade pesante all'indietro, stremata. Non c'è bisogno di altro piombo, è stato il canto del cigno di Anna Frazer.
Un canto che è costato molto caro alla mia socia.
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Copertina di Antonello Mecali.
"Sulla Porta di Dite" è una Collana inedita di racconti neri, esoterici e dell'occulto, sconsigliata ai deboli di cuore e di spirito.
La Collana è diretta da Salvatore Conte.