Emme è giovane, bello, ricco. Giornalista televisivo cinico e disilluso, conserva nel suo PC una cartella con tutti i casi d'aggressione e omicidio ad opera di musulmani dall'11 Settembre ad oggi: perchè Emme ha una missione, la sua è una guerra e il nemico uno solo, l'Islam. Capita così che rinunci ogni tanto a una notte a base di sesso e cocaina e preferisca indossare un passamontagna, impugnare una spranga di metallo e andare a massacrare una delle vittime selezionate con cura dalla sua personale lista nera. Mentre le sue gesta cominciano a fare notizia e l'opinione pubblica si spacca in due, Emme prosegue nella sua folle rivolta contro i colleghi benpensanti, il terzomondismo di maniera, il permissivismo nei confronti di chi non permette niente a nessuno. Finchè il cerchio si stringe intorno a lui, obbligandolo a riparare a Milano, dove avrà occasione di infiltrarsi, barba lunga e Corano in mano, tra le file del "nemico", ma anche di conoscerlo davvero, avviando una sofferta risalita dall'inferno di odio e solitudine in cui è sprofondato.
Alternando i toni cupi della tragedia a rabbiosi squarci di satira, Alessandro Geraldini è abilissimo a giocare con gli stereoptipi della geografia sociale capitolina e a smascherare le ipocrisie e contraddizioni di un mondo isterico e frastornato di TV, in cui la tolleranza annega nel buonismo di moda, il benessere nel nichilismo, l'indignazione nell'odio.