Storia della musica. Dall’antichità classica al Cinquecento
Nella civiltà occidentale, la musica è connessa con le arti, con le idee, con gli eventi politici e con le trasformazioni sociali: il suo linguaggio ne dipende strettamente. Su questo principio è fondata la presente sintesi di carattere storico e critico, di cui questo volume costituisce la prima sezione.
Dall’antichità classica al Cinquecento si sono affermate due funzioni principali per quanto riguarda il significato e il linguaggio della musica: nella poesia e nel teatro della Grecia, nella liturgia del canto gregoriano, nel canto “improvvisato” degli umanisti italiani, la musica è stata considerata necessario complemento della parola. Con l’invenzione e lo sviluppo della polifonia, culminata proprio nel Cinquecento, alla melodia sono stati attribuiti invece valori autonomi, analoghi a quelli dell’architettura. Con l’esperienza di ascolto e soprattutto mettendo in relazione le composizioni musicali col contesto storico e culturale è agevole comprendere questi significati e ricostruirne il senso. Nello sviluppo dei generi musicali si devono inserire poi le personalità degli autori: dall’anonimato medievale si passa alla rosa dei poeti provenzali e francesi, fino a quando nel Trecento emerge la personalità dominante di Guillaume de Machaut. Seguono gli inglesi e i fiamminghi quattrocenteschi, come Power e Dufay, per entrare con Josquin des Prez nella pluralità della musica cinquecentesca.
Storia della musica. Dal Seicento al Novecento
In questo volume, la storia della musica in Occidente è divisa in sei parti: la prima e la sesta sono dedicate rispettivamente al Seicento e al Novecento, le quattro interne riguardano il Settecento e l’Ottocento, suddivisi rispettivamente in due parti. Ogni parte è preceduta da un sommario di inquadramento storico ed è seguita da una “guida all’ascolto” e da una bibliografia essenziale. Dal Seicento nella storia della musica occidentale si affermò, con Monteverdi, la drammaturgia che influenzò in maniera decisiva l’intero sviluppo della musica nei secoli successivi. Sempre a partire dal XVII secolo si precisarono i generi musicali e la loro destinazione agli strumenti o alle voci con strumenti. I generi ebbero una loro storia autonoma, sulla quale hanno inciso profondamente alcuni grandi compositori: Bach, Händel, Haydn, Mozart, Beethoven.
Le grandi correnti della musica ottocentesca e lo stretto legame instauratosi fra musica e arti sono destinati a protrarsi in maniera decisiva anche nel Novecento, in particolare l’opera di Mozart è qui trattata con speciale approfondimento, in virtù del fatto che appare centrale nella musica dell’Occidente. Altresì è stato dato rilievo ai momenti di transizione che, in certi casi, sono stati molto vivaci, come il passaggio fra Seicento e Settecento, la fine dell’Ottocento, e hanno contribuito all’evoluzione della musica e dei suoi generi attraverso personalità minori ma spiccate.