Tutte le storie dei grandi atleti hanno un che di favoloso: la dedizione, i sacrifi ci, il riscatto attraverso la vittoria. Ma quella di Oscar Pistorius ha il sapore amaro di una tragedia. Nato con una grave malformazione che lo costringe all'amputazione delle gambe, trova conforto nello sport. Grazie alla sua determinazione e alle futuristiche protesi, che gli fanno guadagnare il soprannome di «Blade Runner», nel 2012 passa alla storia come il primo atleta senza arti inferiori a competere con i normodotati alle Olimpiadi. Ma, meno di un anno dopo, il suo mondo si infrange: nelle prime ore del mattino del 14 febbraio uccide la fi danzata Reeva Steenkamp, sparando contro la porta chiusa del bagno di casa. Difesa personale, dice lui: nel buio della notte, accecato dal panico, ha pensato che un intruso fosse entrato in casa. Omicidio, dice l'accusa: le liti tra Oscar e Reeva, la passione per le armi dell'atleta e la sua personalità tormentata sono indizi a favore dell'ipotesi di premeditazione. Qual è la verità? John Carlin, famoso giornalista e scrittore, ha seguito in prima persona il processo del campione caduto. In questo libro ci offre molto più di una sensazionale crime story: un reportage sulla vita di Oscar Pistorius, dagli esordi nello sport alla relazione turbolenta con Reeva; il ritratto intimo di un uomo che nasconde insicurezze e paure dietro una maschera di ferro; una cronaca appassionante del processo, fi no al verdetto di omicidio colposo. Sullo sfondo del moderno Sudafrica, "Oscar Pistorius - Io sono l'ombra" è la storia dell'uomo che è – o era – il più grande eroe nazionale dopo Nelson Mandela.