“E ancora disegnerò i ritorni impossibili, il canto che dalle orecchie torna al pettirosso, una carezza che lentamente si richiude in un palmo, una goccia di pioggia che riconquista il suo cielo.”
La storia raccontata in questo romanzo è ispirata ad una vicenda reale. In un orfanotrofio vive una bambina che passa le sue giornate sotto un tavolino del dormitorio all’ultimo piano dell’edificio. Non comunica, non gioca con gli altri bambini, compie soltanto strani movimenti con la mano, come facesse dei disegni sul pavimento. Le sue giornate trascorrono in una solitudine quasi assoluta e sembra che nulla possa cambiare il suo destino. Ma una mattina accade un evento inaspettato: la mamma va a trovarla e le regala una vecchia scatola contenente delle matite colorate. Quella scatola diventerà presto la sua personale finestra affacciata sul mondo e cambierà per sempre la sua esistenza.