Dal terrorismo fino allo smaltimento dei rifiuti, le società contemporanee sembrano essere assediate dalle emergenze che vengono affrontate dagli Stati concentrando i poteri in un solo soggetto e derogando i vincoli normativi e le garanzie procedimentali. Il volume analizza il fenomeno giuridico dell’emergenza nel diritto amministrativo partendo dall’impatto che alcune situazioni di necessità e di urgenza hanno avuto sulle teorie del potere e sulle costituzioni. Il potere amministrativo d’emergenza risponde alla necessità di salvaguardare l’ordine sociale e trova il suo fondamento nelle norme costituzionali e nei principi generali del diritto. Pur esprimendosi in forme autoritarie, tale potere è temperato dalle garanzie che l’ordinamento giuridico impone per il suo uso. Forti sono, però, le tentazioni di usarlo anche in situazioni in cui non esistono vere emergenze, o in cui le emergenze sono determinate da inefficienze. La possibilità di concentrare il potere e di derogare i vincoli e le garanzie, suona come il canto delle sirene per un’amministrazione che non sa o, peggio, non vuole usare gli strumenti giuridici democratici e paritari. Necessità, autorità e legalità procedono insieme su uno stretto crinale e – come sottolinea l’autore – è fondamentale rafforzare tutte le garanzie in virtù delle quali il potere d’emergenza, utile se usato in modo appropriato, può essere esercitato legittimamente e non in modo arbitrario.