Esercizio scrittorio che teatralizza un (vero o falso?) chattare con un'individualità femminile in soggiorno esistenziale obbligato, inquieta perché ristretta (costretta) a esprimersi (manifestarsi) in un universo concentrazionario contraddittorio costituito da realtà famigliari che azzerano la sua soggettività, frustrata da una quotidianità eludibile soltanto col soccorso (e l'abuso) della immaginazione. Atti unici e non, da mettere in scena con le voci registrate dell'Uomo e della Donna, individualità chattanti non parlanti, con proiezione muta su uno schermo retrostante del film “Sex and Zen” del 1991: trasposizione cinematografica del romanzo cinese “Jou P'u T'uan” di Li Yu.