Nella primavera del 1944 Roma è ancora saldamente occupata dalle truppe del Terzo Reich. Il 23 marzo un gruppo di partigiani, tra i quali c'è Carla Capponi, mette una bomba in via Rasella: l'ordigno causa la morte di una trentina di riservisti altoatesini, inquadrati nell'esercito tedesco, e di alcuni civili romani. A questo attentato seguirà la rappresaglia nazista e il massacro delle Fosse Ardeatine. In quest'opera autobiografica Carla Capponi ripercorre quegli anni tragici per raccontare le ragioni che l'hanno portata a lottare, una scelta che ha segnato tutta la sua vita.