Per i detrattori è «
Elisabetta la Lunga», la sovrana senza qualità particolari, dotata della sola virtù della longevità.
Per la grande maggioranza degli inglesi, e anche per qualche convinto repubblicano, è l'amato e indiscusso simbolo della nazione e della grandezza del Paese.
Per i media è un'icona mondiale.
Chi è dunque, e chi è stata, nei novant'anni della sua vita,
Elizabeth Alexandra Mary Windsor?
Per rispondere a questa curiosità
Antonio Caprarica, che ha avuto più occasioni d'incontrarla, ne ha esplorato la storia a partire dalla nascita nella casa londinese di Bruton Street, il 21 aprile 1926, e dall'
infanzia trascorsa a Buckingham Palace insieme ai nonni, dai quali ha ereditato la parsimonia fino alla tirchieria e il maniacale rispetto della forma e dei ranghi che ancora oggi le vengono rimproverati.
Ha seguito Elisabetta nei viaggi giovanili con Filippo e nelle stanze dove, ad appena ventisei anni, ha imparato l'arte di regnare.
L'ha osservata nelle occasioni ufficiali e nelle crisi famigliari ricostruite attraverso le indiscrezioni di corte.
L'ha raccontata, in un ritratto minuzioso e gustosissimo – completato da un
inserto fotografico –, nella solenne cerimonia dell'incoronazione, nella quotidianità delle residenze reali e nelle scorribande in compagnia di cani e cavalli, gli unici esseri ai quali riserva, dicono i maligni, qualche manifestazione d'affetto.
Una biografia che narra una stupenda favola d'altri tempi e al tempo stesso mostra la determinazione di una sovrana che ha nascosto i sentimenti dietro un'impenetrabile riservatezza per mettersi al servizio della monarchia. Perché, come le aveva insegnato la nonna, la regina Mary, «the Crown must always win», la Corona deve vincere sempre.