Un folgorante affresco delle "nuove donne d'Algeria" nelle più recenti vicende di esilio e di eroismo, di speranza e di violenza. Sostenuta da una magistrale scrittura, Assia Djebar racconta di donne e uomini che vivono in costante pericolo, in clandestinità, in lutto, ma continuano a resistere contro le mutilazioni dei corpi e dei pensieri, contro la cancellazione delle voci presenti e passate.
Riconoscimenti: Premio Palmi 1998, Sezione Internazionale "I Sud del Mondo". Titolo originale: "Oran, langue morte"(1997).