Draghi o serpenti sarebbero comparsi sul mare all’orizzonte: gli europei che nel IX secolo vivevano lungo un qualsiasi litorale condividevano un incubo. Non mostri marini ma le prue scolpite nel legno di navi a remi, i fianchi protetti da file di scudi, cariche di feroci marinai guerrieri. I vichinghi.
Giganti biondi venuti dall’estremo nord del continente, armati di spade e asce, guerrieri figli di Odino, giunti per saccheggiare e seminare morte e distruzione senza risparmiare nessuno.
Costruttori di navi insuperabili, commercianti scaltri e indomiti esploratori, i vichinghi seppero spingersi fino ai confini del mondo conosciuto, arrivando a toccare le coste nordamericane, i potenti califfati del Medio Oriente e i territori abitati dalle genti slave.
Un libro scritto “dalla parte dei vichinghi” nel quale Logan ci racconta la storia di un popolo dalla grande ricchezza culturale, capace di straordinarie invenzioni e dai costumi sociali eroici e bizzarri; capaci di lasciare un’eredità importante nella cultura europea.