Ma cosa significa, il diritto civile incrocia il diritto penale e chi passa per primo? Facciamoci un’idea di come funziona il mondo dai suoi primi arbori. Ogni comunità, qualunque essa sia è gestita da regole. Noi lo abbiamo imparato, quando ancora non c’erano gli organigrammi, proprio dagli animali. Così che ogni comunità, per quanto possa sembrare disorganizzata, è invece strutturata con regole, spesso non scritte. Le regole, consento a chiunque, animali compresi, di sapere cosa si può fare e cosa non si può fare, cosa è buono e cosa invece non lo è. Naturalmente la voglia di fare del male agli altri è insita in molte specie, né l’uomo si sottrae. La storia c’insegna una quantità di cose e ci porta a comprendere i motivi per cui le religioni hanno dovuto, con la cura della paura astratta ma convincente, indicare cosa non bisogna fare e cosa né pensare né commettere. La paura avviene perché ci si trova nel turbine della coscienza. Il quieto vivere con se stessi e con gli altri, è stato vincolato dalle regole per evitare che vi siano conflitti. Naturalmente le regole, sono improntate sulla cultura di ogni comunità, così ciò che non è buono fare da una parte, probabilmente da un’altra è possibile. Non significa che taluni comportamenti vengano accettati o meno, ma trattandosi di storia della propria cultura, occorre di volta in volta capire la storia ed il passato di ogni singola comunità. I nostri padri ed i nostri nonni, per educarci qualche volta, usavano le maniere forti e decise, perché percuotere i propri figli a sfondo educativo era ritenuto normale. Dare uno schiaffo al proprio figlio durante il bel mezzo di una convivialità era normale. Oggi il codice penale lo sanziona con abuso dei mezzi educativi. E’ capitato, ed ha fatto scalpore, il caso di quel genitore che dando una punizione corporale al proprio figlio, senza ovviamente fargli del male, nel bel mezzo di una vacanza all’estero, è stato subito arrestato e ci è voluto un importante intervento non solo mediatico per farlo rilasciare. Il codice civile ci dice cosa si può e cosa non si può fare.