Un tesoro riappare da un lontanissimo passato. Un deposito di armi nascosto in un’isola che era parte dello Yemen del Sud, prima della riunificazione, quando l’ombra dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche ancora copriva quella parte di nazione che si affaccia su Mar Rosso e Oceano Indiano.
Un gruppo di uomini cerca di eliminare il traffico di antichi reperti che, con suoi proventi, alimenta il traffico di armi destinate alla guerriglia in terra africana e mediorientale
Il gruppo di monoliti di Jebel Taka, la montagna al confine tra Sudan ed Eritrea, fanno da sfondo, sorgono al centro di quel territorio che, da antiche popolazioni, veniva definito terra di Punt o di Dio, lo stesso che molti archeologi ritengono possa essere identificato in quello descritto dai geroglifici incisi sulle mura del Tempio di Amon-Ra a Tebe, punto d’incontro tra le popolazioni dell’antico Egitto e quelle nere provenienti da Sud.
Poi il Mar Rosso, la città vecchia di Suakin e la sua laguna, l’isola yemenita di Abd Al Kùri nell’Oceano Indiano e la città di Khartoum, dove il grande Nilo Bianco si incontra con il fratello azzurro.