A volte ci si ritrova a combattere con le spalle al muro: l’importante è scegliere il muro giusto.
Quando le autorità locali gli ordinano di dare la caccia a una spia glyrinny capace di mutare forma, Kyle Juenger non ha alternative. Del resto, la ricompensa gli serve per sostituire le gambe paralizzate con un paio di arti cybernetici, e forse coi crediti rimasti riuscirà persino a fare ritorno al suo pianeta natio. Inoltre, ha un buon motivo per disprezzare i mutanti, mostri mangia-cervelli le cui armi gli sono costate le gambe.
Le uniche informazioni di cui dispone portano alla Scorpion, una navetta di ventura armata fino ai denti. Il pilota e capitano, Grimm, è un personaggio affascinante: incarna tutto quello che Kyle ha perso insieme alle gambe, ed è persino del suo stesso pianeta. In più, appartiene alla casta guerriera – in parte monaco, in parte salvatore. Ma la purezza e gli ideali di Grimm sono stati distorti dalla vita da mercenario, e Kyle è costretto a mantenere la copertura di criminale in fuga.
Questo non impedisce a Grimm di mostrare interesse, né lo dissuade dal ripetere che Kyle è molto più della somma del suo passato e delle sue inutili gambe. Ma Kyle ha altro a cui pensare: ad esempio, rintracciare un pericoloso mutante che potrebbe spacciarsi per chiunque. E come se la situazione non fosse abbastanza intricata, Kyle non riesce a capire se Grimm può aiutarlo a risolvere l’enigma… o se ne fa parte.