Cartaginesi sempre sconfitti nasce in seguito ad approfondite ricerche sul rapporto fra Sardiani e Cartaginesi. In netto contrasto con gli studiosi che hanno finora disquisito sull’argomento, l’autore dimostra, inequivocabilmente, l’inconsistenza militare di Cartagine nel periodo considerato, che la pone all’ultimo posto fra gli avversari incontrati, almeno nell’arco di tempo compreso fra il 539 ed il 339 a.C. L’autore non si limita a chiarire le occasioni che videro soccombere i Cartaginesi contro i Sardiani e gli altri popoli, ma parte da un punto di riferimento posto a cavallo fra VI e V secolo a.C.: il “primo” trattato tra Cartagine e Roma. Sempre in contrasto con altri testi dove l’attenzione è focalizzata sulla Roma di fine VI secolo, l’autore vuole ampliare la visuale storica sugli altri protagonisti dei “trattati” stessi: soprattutto sulla Sardegna e sulla Libia polibiana. Appurata l’inconsistenza storica del 509 a.C. (data del primo “trattato”) per l’impossibilità dell’Urbe di rivestire un significativo peso politico internazionale, emerge il ruolo primario avuto dalla Nazione Sardegna in quel contesto storico. Al contrario, si riduce ai minimi termini l’entità locale, priva di rilevante passato storico, che si identifica con la Cartagine del VI, V e IV secolo a.C.