Leonardo, Angelo, Vittorio, Augusta, Giada, Terry. Simili e quanto mai diversi, lottano per ritrovare sé stessi in una realtà caotica e disumanizzata, sempre in bilico fra la tragedia e la farsa, giunta sull’orlo di un baratro che rischia di inghiottire ogni certezza. Per i colori esclusi dall’arcobaleno stare al mondo non è propriamente una festa: sconfitti, delusi, campioni mancati, annientati da un dolore troppo grande o, per sopravvivere, costretti a vendere persino il proprio nome, alcuni vorrebbero non esserci più, altri hanno visto crollare il castello delle proprie convinzioni e infrangersi ogni speranza di successo. Con ironia, seppur senza distacco, Giorgio Orano lascia che le loro strade, e le loro sfumature, s’intreccino e si separino dandosi voce e senso l’un l’altra, creando una polifonica e intensa melodia del presente. In fondo a una lunga e tumultuosa giornata di maggio ognuno di essi troverà risposte a domande che non osava porsi e, con il cuore finalmente aperto, sentirà il richiamo di una possibile e diversa idea di felicità.