La vera “febbre del sabato sera” italiana. L’epopea delle discoteche emiliane degli anni Settanta e Ottanta. Un fenomeno di costume che ha segnato la giovinezza, la formazione e la vita di tutti i ragazzi che eravamo.
In un sabato sera qualunque del 1980, nella provincia emiliana compresa fra le città di Reggio Emilia-Modena-Parma-Bologna, aprivano in contemporanea decine e decine di locali da ballo. E decine di migliaia di persone si apprestavano a popolare i dancing più grandi e famosi d’Italia; la provincia emiliana era riconosciuta come la terra delle discoteche. Disco Emilia è il racconto del ventennio d’oro delle discoteche, iniziato nei primi anni Settanta e maturato nel decennio successivo. Il ritratto di una naturale attitudine emiliana allo “stare insieme” e al gioire attraverso il ritmo della musica: dalle aie dei cortili contadini, alle feste dell’Unità, dall’esplosione dei fenomeni Disco alla nascita dei club di tendenza, una vera epopea del costume in cui musica, immagine, moda, tecnologia e spettacolo si sono mescolati freneticamente in una crescita esponenziale, fino a giungere al declino odierno. Disco Emilia raccoglie circa una trentina di interviste dedicate ai diretti protagonisti di quel ventennio. Come i Disc Jockey emiliani, molti dei quali tutt’ora in piena attività, che in maniera pionieristica hanno aperto e spianato la strada all’attuale strapotere della figura del DJ. I racconti delle prime mixate, delle liti con le orchestre, dell’impagabile soddisfazione nel vedere la “pista saltare in aria”. O i cosiddetti PiErre, cioè i gruppi organizzati che curavano le pubbliche relazioni e che negli anni Ottanta hanno rivoluzionato il costume. Il ruolo fondamentale delle radio libere che dominavano la scena musicale e la conseguente attività dei locali da ballo.
Disco Emilia è anche un docufilm in allegato all'edizione cartacea. Ottanta minuti di puro divertimento visivo, in cui alle voci e ai volti dei protagonisti si aggiungono le immagini originali dei locali e del pubblico di quegli anni.