Fino a due decenni fa in casa si ascoltavano soltanto i dischi. C'era sì qualche sparuta trasmissione alla televisione (le prime della Scala per l'Italia, ad esempio), ma la fruizione dell'opera lirica a casa era quasi esclusivamente audio: Callas, Corelli, Tebaldi, Del Monaco per la stragrande maggioranza dei melomani erano una fotografia sulla copertina di un vinile.
Poi sono arrivate le prime registrazioni video sulle terribili cassette vhs, in seguito i dischi digitali. E il pubblico che ora può “assistere” ad uno spettacolo – vederlo, non soltanto ascoltarlo – è enormemente aumentato.