Annuzza fugge una situazione di violenza domestica attraverso un matrimonio precoce. Sposerà Antonio, sebbene il primo e vero amore della ragazza resti il fratello di quest’ultimo, Francesco. La relazione fra i cognati continuerà clandestinamente anche dopo le nozze fino alla morte accidentale di Antonio, fatto che procurerà negli amanti un forte senso di colpa. Dal giorno del funerale di Antonio, in paese succedono strani fatti e la superstizione popolare presto farà di lui un santo molto riverito. Annuzza all’inizio è restia a far parte della devozione pagana, ma poi finisce col soccombere alla pressione delle folle e si unisce ai riti. In questo modo la donna, prima emarginata, verrà accettata in paese nella nuova funzione di ‘moglie del santo’. Una storia di solitudini, superstizioni e sopravvivenza nella Sicilia rurale del primo novecento.
Il monologo con il titolo originale di ‘Romeria’, è risultato fra i tre finalisti del Premio Internazionale: ‘La Scrittura della differenza, Biennale Internazionale di Drammaturgia Femminile’, e si è classificato al secondo posto nella sezione Teatro al Premio Nazionale Città di Mesegne. Una versione in stile narrativo del testo ha ottenuto il Primo Premio al Concorso Nazionale ‘Genti’ di Porto San Elpidio.