Annalisa Castagna, dopo l’esperienza narrativa di “Come le ciliegie”, romanzo storico di sapore autobiografico, torna a pubblicare con l’Editrice Veneta con questa interessante raccolta di racconti, il cui titolo, “Il canto del tempo” è rivelatore della sua attenzione verso il passato, a conferma di come per lei sia il taglio storico la via privilegiata per descrivere l’azione dei personaggi.
In questi scritti però lo stile si arricchisce dell’attenzione all’esperienza quotidiana: non ci sono solo l’acuratezza del contesto, la verosimiglianza, la credibilità storica, ma ci sono soprattutto le persone e il loro quotidiano, fatto di legami semplici ma intensi con persone, animali, cose. Protagonista diventa sempre la vita, qualunque essa sia, perché ognuna merita di essere vissuta. Apprezzabilissimo, come sempre, l’uso elegante e preciso di parole ed aggettivi per raccontare i contesti, i paesaggi (bellissima, per esempio, la descrizione dell’inverno ne “Il disgelo”), le situazioni, che sembra quasi il lavoro di uno scenografo che prepara il fondale dove si svolgerà l’azione peraltro narrata in modo tutt’altro che teatrale, ma con accurata verosimiglianza.
In conclusione una lettura sicuramente gradevole.