Il volume Le sculture di Mont’e Prama. La mostra è la sintesi sulla prima esposizione di tutte le sculture dell’importante complesso archeologico rinvenuto nel territorio di Cabras. La mostra, allestita nel Centro di Restauro dei Beni Culturali di Sassari dalla Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro nel 2011, ha illustrato al grande pubblico nella sua completezza le sculture ricomposte dopo il complesso lavoro di restauro affidato alla Società CCA, Centro di Conservazione Archeologica, di Roma. Il volume si apre con la ristampa dello studio Dal “betilo” aniconico alla statuaria nuragica del Prof. Giovanni Lilliu, scomparso in anni recenti. È parso doveroso riproporre questo che è il primo studio sulle sculture di Mont’e Prama, anche perché l’illustre studioso ha segnato un punto fermo e saldo con il quale tutti quelli che si sono occupati in seguito dell’argomento si sono dovuti confrontare. Il catalogo delle sculture è preceduto da alcuni saggi nei quali si inquadra il complesso di Mont’e Prama nell’ambito delle vicende culturali della Sardegna e si riassumono gli interventi di restauro e allestimento della mostra; un testo è poi dedicato all’impatto della scoperta sull’immaginario collettivo. Il volume viene edito poco dopo la ripresa dell’indagine nel sito di Mont’e Prama e, quindi, riassume le conoscenze prima dei nuovi scavi. Questi, ripresi nell’estate del 2014, come si attendeva, hanno fatto crescere il numero delle sculture. Fino ad oggi, però, dai dati disponibili non sembrano emersi elementi determinanti per modificare le ipotesi avanzate in questo volume. L’opera, assieme ai volumi Le sculture di Mont’e Prama. Conservazione e restauro e Le sculture di Mont’e Prama. Contesto, scavi e materiali, editi in contemporanea, è l’atto conclusivo di un grande progetto finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro sottoscritto tra l’allora Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Autonoma della Sardegna nel 2005.
LUISANNA USAI ha svolto la propria attività di archeologa presso le Soprintendenze per i beni archeologici della Sardegna, fino al 2002 a Cagliari e poi a Sassari. Nell’ambito delle attività istituzionali ha collaborato all’allestimento di vari Musei, in particolare quello Nazionale di Cagliari, e di mostre tra le quali la recentissima “L’Isola delle torri. Giovanni Lilliu e la Sardegna nuragica”. In ambito scientifico ha dedicato la propria attenzione alla preistoria e protostoria della Sardegna con numerosi scritti su contesti e tematiche riferibili, in particolare, alle fasi archeologiche prenuragiche.