Mi piace il viaggio, mi piace conoscere posti e genti nuove. Specialmente le realtà che rischiano di estinguersi. Leggiamo che ogni giorno si estingue una specie animale. Ma ogni giorno sparisce qualcosa del tempo che ci è familiare. Spariscono i gettoni telefonici, spariscono le lettere, le cartoline, i floppy disk, i modi di vivere, soppiantati dalla globalizzazione e dai mezzi di comunicazione multimediali sempre più rapidi ed aggressivi.
Nei miei viaggi privilegio, quindi, la possibilità di conoscere usi e costumi che stanno per scomparire. Basta poco. Basta la costruzione di una strada in una regione remota e il progresso irrompe inarrestabile. Basta un ripetitore radiotelefonico e Facebook sconvolge un intero paese.
D’altra parte non possiamo certo pretendere che il progresso tocchi noi e non alcune zone, solo perché ci piace viaggiare “nel tempo”.
E così è in Namibia, Paese antico e moderno al tempo stesso, molto esteso e poco popolato. Senz’altro Africa, ma molto, molto europeo. Terra di contrasti; discendenti dell’impero austro ungarico, olandesi, inglesi, boscimani, herero, himba, ma tutti africani fino al midollo. Ma, soprattutto, tanti, tanti animali in libertà, paesaggi splendidi, deserto e oceano che si baciano.
Contrasti. Deserto freddo e deserto caldo. Mare caldo e mare gelato. Dune altissime e superbe, oceano pieno di foche e pellicani. Una torta di mele scozzese gustata in pieno deserto. Ricordi di D’Annunzio e della sua impresa a Fiume fra le pagine dei servizi offerti da un lodge nel bush.
Ho raccolto in questo libretto le mie impressioni di viaggio, nel settembre 2014, per fissarle nella memoria e sulla carta e per rendere partecipe, chi vorrà leggerlo, delle mie sensazioni, delle mie riflessioni su quel Paese che non è solo animali o le rosse Himba.
Ho ritenuto opportuno arricchire il testo di mie fotografie che ritraggono quello di cui parlo e, per non appesantire la lettura, di tanti collegamenti ipertestuali agli alberghi, ai luoghi e agli argomenti che esulano un po’ dal racconto personale.
Ovviamente, questo testo non è una guida, non ne ha né la completezza né la pretesa. E’ solo un racconto di impressioni e ricordi di un viaggio bellissimo che, spesso, in una guida non trovano posto ma, forse, meglio di una guida possono raccontare e spiegare un Paese che è in Africa, ma tutta Africa non è.
Spero che le mie impressioni, il mio racconto, le indicazioni, i link e le foto possano aiutare chi vuol ripetere la mia esperienza oppure, solo, chi, dalla comoda poltrona vuol conoscere dalla penna di chi ci è stato la Namibia, in modo un po’ diverso dalla solite guide.