Un disinvolto rettore di un piccolo ateneo in rapida espansione progetta di tagliare ciò che ritiene un “ramo secco” per dare spazio a nuovi studi di tipo innovativo. Tutto ciò dovrebbe essere anche fatto con metodi parimenti innovativi che prevedono di rinunciare alla proprietà degli immobili dell’ateneo e di pagare l’affitto a un ente di previdenza. La persona più immediatamente danneggiata da questo affare sembra essere Attilio Cancilla, un anziano docente di ecologia che, proprio per questo motivo, finisce per diventare il principale indiziato quando il mediatore del grosso affare viene trovato inopinatamente ucciso.
In prigione, Attilio ha il tempo e le occasioni per ricordare le tappe della sua difficile carriera al servizio della natura e inoltre le alterne vicende che lo hanno portato a perdere, uno dopo l’altro, entrambi gli amori della sua vita.
Qualcuno, intanto, indaga per lui sulla singolare vicenda e riesce infine a discolparlo completamente risolvendo un episodio criminoso che non avrebbe mai avuto luogo se i metodi di lavoro del rettore e del Ministero fossero stati più lineari e più rispettosi del senso comune e delle esigenze ambientali.

Renato Massa è stato professore di Biologia animale e di Conservazione della natura presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca fino al 30 settembre 2009, data alla quale si è ritirato per dedicarsi unicamente alla saggistica e alla narrativa. È autore di numerosi saggi scientifici e divulgativi sui temi di zoologia, conservazione della natura, evoluzione biologica, biodiversità e inoltre di due libri di narrativa sul tema del rapporto tra uomini e animali. Questo libro è il suo primo romanzo vero e proprio, dopo alcuni esperimenti di narrativa mista con elementi di saggistica.