Novembre 1917, fiume Piave. Il tenente Martini è sopravvissuto alla ritirata di Caporetto, ma non alle atroci sofferenze che essa ha lasciato nel suo animo. Disgustato dalla guerra, è disposto perfino a tramutarsi in un traditore e rinnegare così il giuramento di ufficiale, pur di tornare a casa e riabbracciare i propri cari. Con un’Italia apparentemente allo sbando, pronta a cadere sotto i colpi di maglio dell’offensiva austro-tedesca, capirà ben presto che non può fuggire di fronte alla guerra, se vorrà sconfiggerla ancora una volta e salvare la sua bella Venezia. Inviso da superiori capaci soltanto di mandare al macello i loro uomini, una volta al fronte sarà costretto a guidare un’intera compagnia di soldati in una missione pressoché impossibile, nel tentativo di fermare il folle piano di un disertore italiano. Il giovane, straziato da terribili rimorsi e speranze spezzate, guiderà quegli uomini con il disperato coraggio di chi non ha più nulla da perdere, deciso a rincorrere la propria fine. O forse l’inizio di una nuova esistenza.