Michail Gorbaciov, soprannominato Gorby in Occidente, già presidente dell’Unione Sovietica, l’ultimo dei comunisti e il primo dei postcomunisti, all’epoca uno degli uomini più influenti del globo, amato e odiato, tra grandi virtù e grandissimi difetti aveva un cavallo di battaglia universalmente riconosciuto: era un asso della makarska, il popolarissimo gioco di carte giocato con passione in tutta la Russia.
In questo breve racconto di fantapolitica Gorby riesce, con un viaggio avventuroso nel distretto dei minatori in compagnia della moglie Rajssa, a risolvere un problema politico-sindacale con una partita di makarska, ricorrendo a un trucco dei suoi.
Inutilmente cerchereste di ricostruire sull’atlante le tappe di questo viaggio: i nomi dei luoghi sono tutti inventati. Analogamente non provate a imparare le regole della makarska interrogando google: la makarska non esiste. E‘ un gioco inventato dall’Autore. Tuttavia è un gioco che si svolge in un ambiente autenticamente vivo, tra personaggi vivi, anche se inventati, tra i quali è trascinata e coinvolta la fantasia del lettore come in un viaggio straordinario.