FAST NOVEL, 5.610 parole, 55 minuti.
-Ciao, Brando, come stai?
-Silvia. Dove siamo, Silvia? Questo non è un bosco…
-No, Brando, è un ospedale.
-Un ospedale? E che ci fai tu in un ospedale?
-La domanda giusta è che ci fai tu, in un ospedale, io ci lavoro.
-Fai l’infermiera?
-No, faccio il chirurgo.
-Davvero?
-Sì e ti ho appena operato.
-A me?
-Sì.
-E perché?
-Come stai adesso?
-Non hai perso l’abitudine di rispondere con delle domande, vero?
-Che abitudine?
-Quanto tempo è passato?
-Due ore da quando ti hanno raccolto, diversi anni dall’ultima volta che ci siamo visti.
-Ti sei sposata?
-Come stai, Brando?
-Io bene, e tu?
-…
-Ho solo un leggero fastidio alla schiena.
-Era di questo che ti volevo parlare.
-Della mia schiena?
-Sì. Ti ho fatto un trapianto.
-Mi hai trapiantato una schiena? Di chi?
-Non ti ho trapiantato una schiena, Brando.
-Meno male.
-C’era un punto in cui la tua pelle non c’era più.
-E dov’era andata?
-Non c’era più. Una superficie troppo grande per potersi ricostituire da sola o con i mezzi usuali. Da qualche anno stiamo lavorando alla possibilità di usare tessuto vegetale in trapianti su animali, abbiamo fatto diversi test in casi molto disperati, e sono tutti riusciti perfettamente.
-E sull’uomo?
-Ancora no. Finora.
-In che senso?
-Tu sei il primo.
-Stai cercando di dirmi che mi hai trapiantato una quercia nella schiena?
-No, Brando.
-Meno male.
-Una betulla.
-Cosa?
-Non è una quercia, è una betulla. Tessuto di betulla.