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Dal testo:

Sandy...
È ancora in circolazione, dunque… la finta bionda con la pistola facile.
A sessant'anni ormai scaduti detta ancora legge.
Adesso so per certo che il morso del lucertolone sarebbe stata la soluzione migliore.
E meno dolorosa.
«Non mi ringrazi per averti salvato la pelle...?», sempre in piedi sopra di me, ha divaricato le gambe e si è messa all’altezza del mio viso, una gamba alla mia destra e l’altra alla mia sinistra, con gli speroni a sfiorarmi le ascelle.
Sandy Stark, la più spietata fuorilegge dell'Arizona, una vecchia troia da 30.000 dollari di taglia: anche se imbolsita dall’età non più verde, è sempre un gran guardare.
È tutta in nero come la sua anima, sembra pronta a celebrare il mio funerale, e sta sfoderando il suo miglior sorriso quale epitaffio consolatorio.
«Grazie...», provo ad accennarle un sorriso, ma non mi viene ironico come vorrei, perché le labbra mi fanno tremendamente male e mi impediscono un’espressione migliore.
«Non sei bello come al solito...», cala su di me mettendosi a sedere sul mio petto con tutto il peso del suo culo da troia sfondata. «Vorresti baciarmi, vero...?», avvicina il suo viso al mio e i fluenti capelli tinti di biondo si appiccicano al mio sudore; perlomeno il suo alito è migliore rispetto a quello del lucertolone.
Ho un dubbio e me lo voglio togliere.
«Sono i tuoi…?», è una domanda pericolosa, ma ormai ho poco da perdere.
«I tuoi, cosa?», indirizzo lo sguardo e l’aiuto a capire, lo stupore sembra sincero. «Sono i miei, stronzo. Non sono ancora da buttare…», è vero. «E allora… questo bacio…? Ah già... con le labbra ridotte così, dubito che ce la faresti», le appoggia alle mie, assaporando malata il sangue. «Sentiamo se sei messo meglio là sotto», mi infila la mano nei pantaloni con la pistola stretta fra le dita. «È eccitante, non è vero...?», mi dà una leccata sul collo. «Potrebbe anche partire un colpo, proprio lì...», inizia a strusciarmi il petto sul viso, avanti e indietro, facendomi annusare l’odore estatico del suo sudore malato.
Il peggio di tutto questo è che mi piace.
Se avessi una prospettiva di vita e lei qualche anno di meno, accetterei la sua corte.
«Puttana...».
Ciaff!
Voleva essere un complimento, ma pare non l'abbia capito. Il sole le ha bruciato il cervello.
Scatta in piedi, stizzita, sempre divisa a metà sopra di me: una tetta a destra, una tetta a sinistra.
«Brucia sotto il sole, allora!», alza il viso al cielo, sdegnosa, scrollandosi i capelli oltre la schiena.
«Ma io…», è troppo tardi per cercare di spiegarle.
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Il presente racconto, "Anna cavalca ancora", è il seguito de "La Ballata di Anna" (disponibile su Amazon).

Copertina di Antonello Mecali.

"Sulla Porta di Dite" è una Collana inedita di racconti neri, esoterici e dell'occulto, sconsigliata ai deboli di cuore e di spirito.
La Collana è diretta da Salvatore Conte.