UN OMAGGIO A WALTER BONATTI, FIRMATO DA UN AMICO FRATERNO, IL RE DELLE MONTAGNE, REINHOLD MESSNER.
DUE UOMINI A CONFRONTO, DUE ALPINISTI UNICI NELLA STORIA, CHE HANNO FATTO DELLA LORO PASSIONE LA LORO STESSA VITA
Si incontrarono per la prima volta nel 2004, eppure le loro vite si erano incrociate già molti anni prima. Da ragazzo Reinhold Messner guardava a Walter Bonatti come a un modello di coraggio e integrità, e nel 1971 scoprì che gli aveva dedicato il suo libro
I giorni grandi, riconoscendolo come suo allievo e successore.
Numerosi aspetti accomunano questi due uomini che hanno realizzato molte delle più significative scalate della storia dell'alpinismo: l'approccio tradizionale senza mezzi artificiali; la ricerca della solitudine anche nelle situazioni più estreme; le accuse ingiuste, a Bonatti nella discussa vicenda del K2, a Messner dopo la spedizione del Nanga Parbat, in cui perse la vita il fratello Gunther; infine la definitiva - per quanto tardiva riabilitazione, quando la verità storica è stata inconfutabilmente accertata.
Il libro che Reinhold Messner dedica a Walter Bonatti mette in parallelo le loro vite attraverso diversi registri narrativi: la cronaca della lunga notte tra il 30 e il 31 Luglio 1954 sul K2, in cui Bonatti rischiò di morire, un evento cruciale che ha condizionato tutta la sua esistenza di alpinista e di uomo; la biografia di Bonatti, ricostruita da Sandro Filippini in forma romanzata con l'ausilio di documenti d'epoca e di testimonianze dirette; infine il racconto in prima persona di Messner, che commenta la vicenda alpinistica e umana dell'amico, confrontandola con la propria.
Con questa testimonianza Reinhold Messner si mette a nudo come forse non aveva mai fatto prima.