Inge Sargent scrive un’autobiografia che celebra la forza dell’amore e l’impegno politico.L’ultima principessa dello Stato shan di Hsipaw accompagna il lettore in Birmania con i suoi occhi di giovane austriaca cresciuta durante il nazismo e profondamente innamorata di un giovane straniero, l’ingegnere minerario Sao Kya Seng. Si erano incontrati negli Stati Uniti, dove entrambi studiavano e dove si sposeranno. È all’approdo del piroscafo a Rangoon con un popolo in festa che Inge scopre che Sao Kya Seng è un principe regnante.Inge è impreparata a tutto ma è curiosa, coraggiosa, forte d’animo. Come Aung San Suu Kyi, è una donna che attraversa più mondi e costruisce un ponte tra la nostra cultura e l’Asia. A Hsipaw, alla prova di un mondo ancora feudale, i due giovani si rivelano per quello che sono: innovatori radicali, sostenuti dalla forza degli ideali e di un grande sentimento. Per attuare la rivoluzione sociale necessaria a passare da feudalesimo a democrazia si dedicheranno totalmente al miglioramento della vita del loro popolo. Finché il sogno di cambiamento non viene interrotto dal colpo di stato militare del 1962 che porterà la Birmania a chiudersi al resto del mondo per cinquant’anni. Quel giorno il principe scompare e insieme tutta la loro vita, il loro progetto sociale.[BIO] Inge Eberhard Sargent è nata in Austria nel 1932. All’inizio degli anni Cinquanta è andata a studiare negli Stati Uniti grazie a una borsa di studio Fulbright. A Denver, durante una festa per gli studenti internazionali, ha conosciuto Sao Kya Seng che ha sposato nel 1953, senza sapere che fosse un principe regnante. L’anno successivo la coppia si è trasferita a Hsipaw, capitale dell’omonimo Stato shan nella Birmania settentrionale, dove Inge è stata proclamata Mahadevi, la principessa celeste. Il giorno del colpo di Stato del 1962, Sao Kya Seng è sparito. Inge l’ha cercato invano per due anni e si è infine rifugiata con le due figlie negli Stati Uniti, dove è diventata insegnante di lingua tedesca. Nel 1999, insieme a Howard Sargent, sposato nel 1968, ha fondato un’organizzazione di soccorso per i profughi birmani, «Burma Lifeline». Nel 2000 ha ricevuto il Premio Internazionale per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.Ogni anno Inge Sargent invia una lettera al governo birmano chiedendo spiegazioni riguardo le sorti del marito scomparso. Non ha mai ricevuto risposta.