Carolly Erickson smantella lo stereotipo di spietata tiranna cui Maria Tudor, la prima regina inglese, fu condannata. Emerge dunque la vera natura della figlia di Enrico VIII, grazie a una ricostruzione precisa degli episodi che contribuirono a formarne il carattere, all'esame dei suoi rapporti con i genitori, la sorella e il marito e alla scenografica descrizione di ambienti, costumi e cerimoniali. Persino l'atroce esecuzione di centinaia di protestanti, che le costò l'inquietante soprannome di "Maria la Sanguinaria", viene inquadrato in un più ampio contesto, nella consapevolezza che la regina nutriva rispetto al suo ruolo e ai suoi compiti. Il libro presenta il ritratto contrastato di una regina che lasciò il segno nella Storia ma anche di una donna infelice e sola, osteggiata e rimasta troppo a lungo nell'ombra.