"La coscienza di Zeno" è un romanzo dell'autore italiano Italo Svevo, amico di James Joyce. Il protagonista è Zeno Cosini, il quale descrive la propria vita durante la Grande Guerra. Zeno trascorre il suo tempo andando da un medico all'altro, cercando nella psicoanalisi una cura alla sua malattia immaginaria. Infine si rende conto che la vita stessa assomiglia alla malattia, perché ha progressi e battute d'arresto e si conclude sempre con la morte. Il progresso dell'umanità ha generato corpi sempre meno validi e mezzi che, venduti, comprati o rubati, servono a prolungarne la vita. Questa deviazione dalla selezione naturale provoca malattie e di debolezza negli esseri umani. Zeno immagina il momento in cui una persona inventerà una nuova, potente arma di distruzione di massa, qualcun altro la ruberà e distruggerà il mondo, liberandolo dalla malattia.