Negli anni Settanta ha fortissimamente voluto uno dei «rossi» più eleganti di sempre. Nei Novanta ha esportato vigneti nelle migliori «terre da vite» del pianeta. Attualmente sta terminando, nel suo Chianti, una cantina- tempio che rivoluzionerà il modo di vedere il vino. «Amo parlare del mio lavoro, non di me» ha ripetuto in mille interviste il marchese Piero Antinori, che oggi per la prima volta, venendo meno a questo proposito, si racconta. Lo fa adesso che la sua azienda - una delle più importanti nel panorama vinicolo internazionale - si avvia verso un nuovo, lungo futuro sotto la guida delle tre figlie, Albiera, Allegra e Alessia (a conferma di quella rivoluzione «rosa» che sta caratterizzando la vitivinicoltura italiana). Oggi che il marchio si è ormai affermato come un'eccellenza made in Italy, tanto da firmare alcuni dei vini più premiati e innovativi del secolo. Oggi che nei sotterranei di Tignanello riposa un'annata 2010 che può rivelarsi eccezionale. Forse addirittura quel Vino Perfetto inseguito, prima di lui, dal padre e dal nonno, ultimi di ventidue generazioni di «vinattieri» Antinori. Ma come si raccontano oltre seicento anni di storia famigliare, sei secoli di vigne, un cinquantennio passato «dietro la scrivania grande di palazzo Antinori», e una ricetta della qualità composta in una vita di incontri, esperimenti e vittorie? Piero Antinori lo fa partendo da ciò che conosce meglio, le sue creature: sette etichette, alcune celeberrime, altre inedite, a scandire una storia. E dentro questa storia c'è tutto. Gli Antinori banchieri e guerrieri, poeti e viaggiatori. Gli eroi della moderna enologia - quelli grandissimi, come i più umili e misconosciuti - in presa diretta. C'è la Toscana disastrata del dopoguerra che diventa icona globale di stile e la Nuova Frontiera californiana. C'è un'«impresa Italia» che vince ogni crisi con dedizione e fantasia. E c'è il vino, con i suoi riti e i suoi «dietro le quinte». Il vino, distillato di sole e passione, segno di civiltà. Che sa tirare fuori il meglio di un uomo. Salva i paesaggi del cuore. Genera arte e poesia.