L’infanzia di Constance è stata devastata da una madre che la maltrattava fisicamente e la tormentava psicologicamente. Picchiata e lasciata senza cibo, privata di un letto in cui dormire e continuamente insultata a causa della sua presunta bruttezza, la piccola Constance ha persino chiesto ai servizi sociali di mandarla in orfanotrofio e, al loro rifiuto, ha tentato di suicidarsi bevendo candeggina, perché «sapevo che eliminava ogni genere di microbi e mia madre mi aveva sempre detto che ero un microbo». A tredici anni è stata semplicemente abbandonata dalla madre, che si è trasferita in un’altra casa, lasciandola senza elettricità, senza gas, senza cibo. Ma Constance ha trovato la forza per reagire, per sopravvivere lavorando e studiando, per continuare una vita iniziata ferocemente. Questa è la sua storia: straziante, ma alla fine trionfante.