In una Cina sempre più connessa in rete, nell’era del web e del mondo virtuale, un giovane blogger ha conquistato le grandi masse di ragazze e ragazzi cinesi delle città. Si chiama Han Han (韩寒, Hán Hán). Rappresenta la folta schiera di giovani, in gran parte figli unici, nati quando la Cina cominciava a cogliere i frutti dell’apertura economica. Una generazione considerata apolitica e ossessionata dai soldi e dallo status sociale. Ma che cosa pensa questa generazione della politica, dell’attualità, del mondo? Attraverso le parole di Han Han, un idolo per i giovani cinesi, si colgono gli umori, le paure e i desideri della Cina del futuro. Quanto sono disposti i giovani ad adattarsi al sistema politico-economico attuale? Come incide l’utilizzo massiccio della rete sull’espressione del pensiero? Gli argomenti affrontati da Han Han, come i deficit di sistema, le prevaricazioni della Casta politica, le ipocrisie delle masse, le problematiche del sistema scolastico, le sfide generazionali sono di grande attualità e portano a riflettere anche sulla situazione odierna dell’Italia, forse non così lontana dalla Cina come pensiamo.
Han Han è autore di sette romanzi, decine di saggi, un cd musicale, una rivista partecipata e migliaia di post sul suo blog: http://blog.sina.com.cn/twocold. Il suo blog è stato visitato da più di 500 milioni di persone in pochi anni. Han Han è anche un pilota professionista di auto da corsa e da rally. Il carattere distintivo di Han Han è lo stile graffiante, ironico e coinvolgente nel suo humor. Critica tutto ciò che non ama: critici letterari, funzionari governativi corrotti, costumi sociali. Alcuni suoi articoli vengono “armonizzati”, ma il blog resta accessibile. Il famoso artista Ai Weiwei ha definito Han Han “coraggioso, lucido, dinamico e umorista”, diverso dalla schiera di scrittori e artisti di vecchia generazione. Han Han riesce a ridicolizzare ogni situazione. I suoi romanzi sono pieni di doppi sensi e sarcasmo. Le sue storie partono dall’osservazione della realtà ma hanno un senso di assurdità. Un’espressione del suo stile è quella di rimanere in bilico, talvolta, tra due posizioni opposte, o di abbracciarne due apparentemente contraddittorie, come la difesa della libertà d’espressione e la non opposizione al Governo che la reprime.
Oggi le giovani generazioni si esprimono sempre di più attraverso Internet, con una sempre maggiore creatività per superare i filtri della censura. Sulla rete, i cinesi hanno sviluppato un linguaggio ‘in codice’ che permette loro, giocando con la lingua, di esprimersi liberamente, anche su tabù e argomenti soggetti a censura. E’ così che Han Han ha rotto il silenzio su temi di norma censurati in Cina, prendendo in giro le autorità e le anomalie del sistema tramite le peculiarità della lingua cinese e lo slang della rete.
Alcuni studiosi affermano che è ragionevole immaginare che la diffusione di Internet favorirà il pluralismo e l’attivismo politico dei cinesi (Yang Guobin). E’ vero che la censura in rete è imponente in Cina, ma gli utenti sono molto più numerosi e attivi dei “controllori”. Si ipotizza che nei prossimi cinque anni gli utenti Internet salgano a 700-800 milioni, fino al 60% della popolazione, perciò l’opinione pubblica su Internet e sui social media diventerà con tutta probabilità fonte di cambiamenti sociali e di progresso, se riuscirà a influenzare i comportamenti nel mondo reale.
Avvicinarsi agli argomenti tabù della Cina è un rischio molto serio. La censura sulla rete è capillare e potente, seguita da decine di migliaia di funzionari dello Stato. Han Han è sempre riuscito a evitare il pericolo con destrezza e a pubblicare il suo pensiero, parlando più volte con la stampa occidentale e alla fine del 2011 ha pubblicato tre saggi dai titoli molto sensibili: “Sulla Rivoluzione”, “Sulla Democrazia” e “Voglia di Libertà”. Nel 2010 Han Han è apparso tra le persone più influenti del mondo sul Time insieme a Obama e a noti cinesi come Liu Xiaobo.