Nato all'ombra delle Dolomiti bellunesi, valente alpinista, Dino Buzzati nutrì sempre un forte amore per la montagna. Le vette ricorrono spesso nei suoi romanzi, nei racconti, nei quadri, nelle prose giornalistiche: di volta in volta metafora del mistero, giganti con cui misurarsi, obiettivo di conquista o simbolo di occasioni perdute. Lo testimoniano i pezzi raccolti in questa antologia, in massima parte articoli ed elzeviri mai ripubblicati dopo l'uscita sul «Corriere della Sera» e su altre testate, ma anche brevi racconti e stralci del diario di Buzzati alpinista: ritratti di scalatori come Tita Piaz e Paul Preuss, Walter Bonatti e Cesare Maestri, imprese come la conquista del Cervino e del K2, fenomeni di costume come la diffusione dello sci, fino alle cronache di eventi sportivi come le Olimpiadi di Innsbruck del 1964. Testi che raccontano il cambiamento della società italiana dagli anni Trenta ai Settanta, e restituiscono la magia delle alte quote nelle parole di uno scrittore che ha saputo cantarle come nessun altro.