Claretta Petacci la temeva e la considerava una "vipera". Per il diplomatico Attilio Tamaro era bella, intelligente e allegra. Per Gabriele d'Annunzio era la romantica Alis.
Alice de Fonseca, protagonista di questa storia con il marito Francesco Pallottelli e il figlio Virgilio, è tra le meno conosciute "donne del Duce".
Fiorentina di nascita, marchigiana d'adozione, perfettamente bilingue grazie a una nonna inglese, ha attraversato la prima metà del Novecento nel segno della passione patriottica e politica.
Con il marito impresario musicale fa la spola tra Londra, Parigi e gli Stati Uniti, dove - con il sostegno di Mussolini - diventa infaticabile "ambasciatrice" della nuova Italia fascista.
Alice conosce il Duce a Londra, alla fine del 1922. Il legame dura fino al 1945, quando insieme alla famiglia, sfollata sul lago di Como, vive il definitivo tramonto del dittatore. Il marito Francesco sarà Podestà "repubblichino" della nativa Fabriano. Il figlio Virgilio, assegnato al Quartier Generale con incarichi speciali, viene arrestato con i gerarchi a Dongo. Mussolini s'illude che lui o la madre possano essere i punti di riferimento per un eventuale contatto con Churchill.
Osservando controluce la saga familiare di Alice si vedono in filigrana l'Italia e gli italiani del Novecento, con i loro sogni, le loro delusioni le vittorie e le tragedie.