Da questo libro è tratto il film "Diana", con Naomi Watts nella parte della principessa più amata di sempre. Il 1° settembre 1995, al capezzale di un amico, Diana, da poco separata, incontra l'uomo che avrebbe cambiato per sempre la sua vita: il chirurgo pakistano Hasnat Khan. È tutto fuorché il suo tipo: sovrappeso, fumatore, dedito solo al lavoro, schivo e musulmano. Eppure in lui trova quello che ha sempre cercato: una persona seria e responsabile, disponibile verso gli altri, indifferente al lato mondano, con un forte senso della famiglia. Pur di conquistarlo, si traveste per passare inosservata nei locali jazz che lui frequenta, impara a cucinare, studia con impegno l'Islam (ed è disposta a convertirsi). È una donna nuova, di giorno in giorno rifiorisce e si dedica con più slancio alle attività umanitarie, per le quali scopre una sincera vocazione. Nel maggio 1997, pochi mesi prima della sua morte, vola in Pakistan per incontrare la famiglia di Hasnat. Se quel giorno le cose fossero andate diversamente, gli eventi di quella tragica estate non si sarebbero mai verificati. Poco dopo i due si lasciano, per l'incapacità di Hasnat di reggere il peso delle pressioni sociali, culturali, mediatiche. Lei non si rassegna e gioca la carta della gelosia, facendosi fotografare in compagnia di Dodi al-Fayed. Quella che per fonti molto vicine a Diana era solo finzione si spinge fino all'incidente del 31 agosto 1997. Attraverso testimonianze dirette, Kate Snell ci restituisce il ritratto umanissimo di una donna fragile, alla disperata ricerca d'amore e approvazione, e ricostruisce la storia di un legame grande e impossibile, l'unico che restituì un fugace sorriso alla principessa triste.