Più di tante altre grandi protagoniste della storia Maria Luisa d'Austria, figlia dell'imperatore Francesco I, moglie di Napoleone e infine duchessa di Parma e Piacenza, è una figura enigmatica di sovrana che visse molte esperienze e di cui non è facile cogliere la vera natura. Antonio Spinosa ne rivela fortune e miserie, senza farsi tentare dall'agiografia ma senza dimenticare l'umana comprensione per una donna che fu più volte vittima della ragion di Stato. Al di là dei ritratti ufficiali, la futura sposa di Napoleone viene presentata come una creatura che raramente poté scegliere. Dovette piegarsi agli interessi dell'Impero asburgico, le sue nozze non furono benedette dal papa, il figlio le fu sottratto, in ossequio al rigido protocollo di Corte, la caduta dell'imperiale marito travolse anche lei, che non ebbe il coraggio di serbar fede al proprio ruolo e abbandonò Napoleone al proprio destino. Questa donna si riscattò però nelle nuove e più circoscritte vesti di Maria Luigia, passando dal trono più prestigioso d'Europa al minuscolo ducato italiano, e dall'eccelso e terribile consorte a due più premurosi mariti. A Parma la sovrana è ancora oggi ricordata con affetto e ammirazione, per aver introdotto riforme e incoraggiato opere pubbliche. Alla sua morte, nel 1847, si apriva l'età moderna.