Una giovane donna resta per sempre nel cuore e nei pensieri di Carlo Magno, una donna che lui ha sposato e ben presto ripudiato solo in un gesto di obbedienza al Papa: Ermengarda, la figlia minore, la prediletta di re Desiderio. La politica matrimoniale è l’estremo tentativo da parte dei Longobardi di evitare un terribile scontro. Ma la guerra tra Franchi e Longobardi ci sarà, sconvolgerà l’intera penisola. E alla caduta di Pavia, Ermengarda, che non ha altro luogo in cui nascondersi e piangere la sua triste sorte, tornerà a Brescia. Qui morirà, consumandosi per amore, nel convento di Santa Giulia.
Un dramma nel dramma, Ermengarda è innamorata del nemico del suo popolo, di Carlo Magno. Della giovane principessa longobarda non resta alcuna traccia, non c’è una tomba, non c’è un’immagine. Eppure, resa immortale dai celebri versi di Alessandro Manzoni, Ermengarda potrebbe essere il simbolo ideale di una Brescia ritrovata, città d’arte e di amore per l’arte e la bellezza. “Ermengarda”, un romanzo storico tra realtà e fiction, svela ora, con tocchi teatrali, i retroscena della vicenda. E permette di apprezzare luoghi e atmosfere legate al mondo dell’antica terra longobarda, la nostra odierna Lombardia. I Franchi vincitori tornano al Nord, i Longobardi, sconfitti, restano. Con onore e con il loro sogno, quello di una penisola unita.
Il racconto prende le mosse dall’anno 801: Carlo Magno ricorda, davanti al fuoco, la sua vita, rivede la sua ascesa al potere. Tutto prende le mosse da un lontano giorno d’inverno, dall’incontro nel 754 con il Papa. Stefano II ha traversato le Alpi per parlare a Pipino il Breve e tutta la corte franca va incontro, a cavallo, al Papa. Il giovane Carlo vedrà, con immenso stupore, suo padre. l’eroe di mille battaglie, inginocchiarsi e rendere omaggio a un uomo mingherlino e disarmato. Per tutta la vita avrà negli occhi quella scena e quando il Papa chiederà aiuto lui non saprà dirgli di no. A qualsiasi prezzo, anche a prezzo del suo cuore. Il racconto si concentra su Carlo e Ermengarda, la figlia di re Desiderio, sul matrimonio e sul grande amore che nasce tra i due. Nonostante la tragedia si abbatta su loro e sui loro popoli, quel forte sentimento alla fine prevarrà. I due sposi non si incontreranno mai più, ma resteranno legati per l’eternità, vittime della macchina della politica, della ragion di Stato.
Il volume si conclude con una sezione dedicata al giorno d’oggi e alle certezze dell’indagine storica, con un caldo, pressante invito a visitare alcuni luoghi dell’Italia del Nord, tra Pavia, Brescia e Cividale del Friuli. Se il mondo longobardo non ha lasciato molte tracce di sé, in queste città rivive infatti, intatto, tutto il fascino della corte di re Desiderio. Si possono persino risentire, immortali, i sospiri e i battiti del cuore dell’infelice Ermengarda.