«Fa allegria, dopo le opzionali lacrime, tutto il libro. Scritto con stile d'altri tempi, attuale nell'usare l'autofiction per contribuire a un battaglia civile. Terapeutico, per molti e molte, forse» Maria Laura Rodotà, Corriere della Sera
Una storia d’amore lunga venticinque anni e un matrimonio a New York per festeggiare l’anniversario: niente di diverso da tante altre vicende amorose. Quella di Stefano e Giuseppe non è però una storia come tutte le altre: perché Stefano, giornalista, e Giuseppe, architetto, sono la prima coppia omosessuale a essere stata registrata all’anagrafe di un Comune italiano, quella di Grosseto, dopo la sentenza favorevole del Tribunale. Si sono detti sì, senza pensarci troppo su. Perché è giusto che due persone che si amano (che siano etero, gay o altro) possano avere il diritto di condividere il proprio destino. In questo racconto autobiografico Stefano, tornato a casa dopo un lungo periodo di distacco, rivela al padre ridotto in coma dalla malattia quella che è stata la sua vita con Giuseppe, per scoprire che questa storia fatta di incomprensioni e di dolori familiari, ma anche di gioia e passione, non è tanto diversa da tante altre storie d’amore. Perché tutti i veri amori sono, in fondo, sempre diversi.