I volti e le storie di una generazione che, dalle esperienze dell’Unione goliardica italiana e delle altre associazioni studentesche, sarebbe diventata classe dirigente nazionale e locale.
Molti anni fa al giuslavorista Gino Giugni, all’epoca borsista negli Usa, venne chiesto se esistesse in Italia una scuola di formazione politica. Senza esitare Giugni rispose: «L’Unione goliardica». L’esperienza appassionata delle associazioni universitarie – laiche e cattoliche – fra la Liberazione e il Sessantotto è stata fondamentale per la formazione della classe dirigente che ha intensamente concorso alla più importante stagione di riforme nel nostro paese. «Cinquantottini» sono i protagonisti di quel periodo: italiane e italiani nati fra il 1925 e il 1940 che hanno partecipato con fervore alla vita degli organismi studenteschi e dei partiti – a cominciare da quelli socialisti e di democrazia laica e cattolica – respirando il clima stimolante dei periodici di allora, fra i primi «Il Mondo» di Mario Pannunzio e «L’Espresso» di Arrigo Benedetti. Così sono cresciuti – fra dibattiti accesi, assemblee interminabili, utopie fantasiose e proposte concrete – i nuovi politici, nazionali e locali, amministratori, alti dirigenti, tecnocrati, imprenditori, pubblici e privati, docenti di ogni livello. Questo libro ne recupera la memoria e si chiede cosa possano dirci oggi. Se la formazione di una classe dirigente alla prova delle riforme è, ora più che mai, il tema chiave del futuro, rileggere il vissuto di quelle esperienze assume un’importanza cruciale.