Perché si è tanto insistito sul fatto che l’istantanea mostra ben più di quanto non narri?
E che cosa significa rivendicare che la fotografia è innanzi tutto una pratica, e non una testualità?
A quali condizioni la foto può assurgere a documento e a strumento critico rispetto a un’altra forma di espressione? Se da più parti si osserva la vocazione delle fotografie a dar luogo ad album, collezioni, archivi, è stata poi conseguentemente elaborata una metodologia per lo studio di corpus?
È a queste domande che il presente volume cerca di rispondere, offrendo due densi itinerari teorici e una serie di analisi che percorrono i territori della fotografia artistica così come di quella turistica, giornalistica e teatrale. I saggi qui contenuti assumono ad oggetto di indagine delle foto di Isabelle Esraghi, Alexandra Boulat, Martine Franck, nonché due corpus d’eccezione quali Mère courage et ses enfants di Roger Pic e Les preuves du temps di Denis Roche.