La vita familiare in campagna • Casa Tolstoj • Caccia e tempo libero • Un viaggio nelle steppe • Anna Karenina • Turgenev • Aiuti per la carestia • Tolstoj come padre • La malattia in Crimea • La morte di Masha • Il testamento e la fuga
Una volta sentii da mio padre una descrizione molto interessante riguardo a ciò di cui uno scrittore ha bisogno per il suo lavoro. ‘‘Non puoi immaginare quanto sia importante il suo umore. A volte ti alzi la mattina, fresco e vigoroso, con la testa chiara, e inizi a scrivere. Tutto è sensato e coerente. Lo leggi il giorno successivo e devi gettare via tutto perché, benché buono, difetta della cosa principale. Non c’è fantasia, non c’è sottigliezza, manca qualcosa di necessario, non c’è quel che di autentico senza il quale tutte le tue abilità non valgono niente. Un altro giorno ti alzi, dopo una brutta notte, con tutti i nervi a fior di pelle, e pensi: ‘Oggi scriverò bene, in ogni caso’. E davvero quello che viene fuori è bello, pittoresco, di grande immaginazione. Lo guardi ancora ma non è buono, perché è scritto stupidamente. Vi è abbondanza di colori, ma non l’intelligenza sufficiente. Uno sta scrivendo bene solo quando l’intelligenza e l’immaginazione sono in equilibrio. Non appena una di esse prende il sopravvento, tutto salta; si può anche gettar via tutto e cominciare daccapo’’.
Uno stile di vita decadente, un’insaziabile voluttà per il cibo, il gioco d'azzardo, le cavalcate nella campagna e l’abilità nella caccia, il ricordo perenne dei suoi genitori morti, l’ambizione e lo sconfinato talento letterario, le giornate scandite dalla scrittura e le liti e il complicato rapporto con Turgenev, il carattere cordiale ma la scarsa propensione alle dimostrazioni di affetto verso i figli, la morte della figlia adorata, la malattia e la fuga da Jasnaja Poljana dieci giorni prima di morire, la crisi spirituale, le persecuzioni politiche, la filosofia morale, l’anarchismo cristiano e il pacifismo caritatevole.
In questa eccezionale biografia di uno dei giganti della letteratura moderna, il terzogenito dei suoi tredici figli offre una visione sorprendentemente franca della personalità di Tolstoj. Nella vita familiare come in quella tormentata di scrittore dalla calligrafia orribile, perennemente insoddisfatto dagli innumerevoli fogli imbrattati delle sue continue riscritture, fino all’odio intransigente verso ‘‘Anna Karenina’’.