Nonostante sia ricordato per le tre leggi sul moto dei pianeti, il contributo di Giovanni Keplero spazia nei campi più diversi, dall'astronomia all'ottica, dalla geometria alla teoria musicale, dalla storia della scienza all'epistemologia. Il suo lavoro, ricostruito a partire dalle opere originali, si rivela non come un fortuito risultato, ma come il frutto di una strenua attività di ricerca durata un'intera vita. Uomo di straordinaria cultura, Keplero antepose sempre ai libri di carta lo studio del "libro della natura", che, come Galileo, riteneva scritto nel linguaggio della geometria. Una fiducia e una convinzione incrollabili che nutrirono la sua tenace ricerca delle leggi di natura che governano la trama armonica del creato. Anna Maria Lombardi concede ampio spazio ai percorsi umani, scientifici e matematici, che portarono Keplero alla scrittura delle tre leggi astronomiche. Si tratta di avventure del pensiero, trascurate dalla storia della fisica; una produzione scientifica sempre inquadrata nella cornice biografica dell'uomo. Emerge così il personaggio Keplero, uomo dal carattere forte e spigoloso, dal linguaggio colorito, tormentato dalle malattie, capace di godere tanto del pallido rossore di un'eclissi di Luna quanto di un buon bicchiere di vino.