La sua carriera, fin dagli inizi, è stata una sfida al destino, un cammino sul ciglio di un burrone. Come quello che, in ritiro, delimitava il campo di allenamento della Pistoiese, stagione 2002/2003.
Partito dalla Primavera del Bologna – dove ha vissuto sulla pelle il dolore umano per la scomparsa del giovane Niccolò Galli –, è riuscito nell’impresa impossibile di essere profeta in patria riportando il Livorno in Serie A dopo oltre cinquant’anni, ha costruito giorno dopo giorno il miracolo della Reggina, un triennio culminato in una salvezza storica partendo da -11. Da Reggio a Genova, sponda blucerchiata, altro mare altre imprese: la rinascita di Cassano, la qualificazione Uefa, la finale di Coppa Italia. E poi l’azzurro di Napoli, dove in quattro anni ha riportato la città nell’Olimpo del calcio, vinto una Coppa Italia, centrato un secondo posto e regalato una stagione di memorabili notti di Champions. Fino all’estate 2013, quando Massimo Moratti – che firma la prefazione del volume – lo sceglie per affidargli la sua Inter proprio alla vigilia del passaggio di consegne a Tohir.
In questo libro, Mazzarri racconta le sue intuizioni, i giorni di rabbia e quelli di gloria; i presidenti, gli avversari, i dialoghi segreti con i colleghi e i campioni che ha allenato, la sua famiglia; le vittorie di ieri e quelle di domani. Perché di una cosa è certo: il meglio deve ancora venire.