Oltre i cancelli chiusi, dietro le inferriate, nelle celle illuminate giorno e notte, dove le umane regole di privacy sono sospese e la convivenza forzata è la prima prova tangibile della perdita di libertà. Melania Rizzoli, nella doppia veste di medico e deputato, è entrata in carcere, per raccontare - senza filtri e preconcetti - l'umanità che vi si trova "ospitata". Con questo libro invita anche noi a metterci in ascolto delle storie di chi vi è stato o è tuttora rinchiuso, per capire che cosa significhi oggi, in Italia, vivere in prigione. Il suo viaggio è introdotto dalle parole di ex detenuti celebri (da Adriano Sofri a Franco Califano, da Francesca Mambro a Sergio D'Elia) e prosegue con le testimonianze di condannati in via definitiva o in attesa di giudizio nelle varie carceri italiane, da Nord a Sud. L'autrice ha incontrato chi è passato in maniera spesso traumatica da una vita di agi e privilegi alla privazione totale e immediata della propria indipendenza, come Salvatore Cuffaro, Silvio Scaglia, Ottaviano Del Turco, Lele Mora. Chi, come Provenzano e Riina, è sotto il regime del 41 bis, la nota sigla dietro la quale si cela il carcere duro. Chi è stato protagonista di casi di cronaca nera come Michele e Sabrina Misseri, Olindo Romano, Salvatore Parolisi. E dietro ogni volto noto ci sono le storie dei "poveri cristi", l'infinita schiera di detenuti che non fa notizia, ma che vive ogni giorno, sulla propria pelle, gli immensi problemi dei centri di detenzione e della giustizia. Con la sensibilità e l'empatia che hanno fatto di lei un'autrice bestseller, Melania Rizzoli ci guida in un itinerario insolito, che metterà a dura prova i nostri pregiudizi. Un modo diverso per raccontare l'Italia, se è vero, come si dice, che le carceri sono lo specchio del grado di civiltà di un Paese.