Atti terroristici, omicidi politici e agguati di mafia, dall’eccidio di Bronte alla scuola di Brindisi
Prefazione di Massimo Lugli
Fin dal 1860, il nostro Paese è stato insanguinato da attentati compiuti contro le massime autorità dello Stato e da massacri che hanno colpito centinaia di cittadini inermi. Dal re al papa, dai capi di partito agli uomini di governo, fino a magistrati, poliziotti, imprenditori e giornalisti, è lunghissima la lista delle vittime di una violenza che, col passare degli anni, non si è mai placata; al contrario, si è fatta sempre più ardita ed efferata, fino a invadere “zone franche” quali luoghi di culto (l’attentato contro la sinagoga di Roma, nel 1982) e di studio (la bomba contro la scuola di Brindisi nel maggio del 2012).
A cambiare sono, di volta in volta, gli autori. E, da questo punto di vista, la nostra storia – oltre alle stragi compiute in tempo di guerra o quelle del terrorismo internazionale, comuni a tutto l’Occidente – è stata caratterizzata da anomalie criminali tutte italiane, come la mafia, il brigatismo e le cosiddette “stragi di Stato”, con inconfessabili complicità nei gangli più reconditi delle istituzioni.
Il libro ripercorre questi terribili fatti di sangue, che hanno avuto effetti devastanti nell’evoluzione del nostro Paese e sono rimasti indelebili nella nostra memoria collettiva: dagli eccidi commessi in nome della “ragion di Stato” sotto il Regno sabaudo alle rappresaglie naziste, dai blitz messi a segno dai terroristi palestinesi e dai fondamentalisti islamici alla “strategia della tensione”, dagli atti più cruenti delle “guerre di mafia” alle vite umane sacrificate nelle missioni militari internazionali.
Una luce sulle ombre della storiografia ufficiale
Tra i temi trattati nel libro:
Giustizia sommaria – (Bronte, 8 agosto 1860)
Scacco al re – (Milano, 12 aprile 1928)
Mafia di Stato – (Portella della Ginestra, 1° maggio 1947)
La strage infinita – (Milano, 12 dicembre 1969)
Binario morto – (5 agosto 1974)
«Uccidi il papa in nome di Allah» – (Roma, 13 maggio 1981)
Morte di un giudice scomodo – (Capaci, 23 maggio 1992)
Sangue sul processo di pace – (Nassiriya, 12 novembre 2003)
Neppure le scuole – (Brindisi, 19 maggio 2012)
Andrea Accorsi
(Legnano, 1968), giornalista professionista e ricercatore, lavora come capo servizio cronaca in un quotidiano nazionale. Studioso di storia del giornalismo e di criminologia, ha scritto una decina di libri e saggi, tra cui ricordiamo Bande criminali e - insieme a Daniela Ferro - Milano criminale, Il grande libro dei misteri di Milano risolti e irrisolti, 101 personaggi che hanno fatto grande Milano, Le famiglie più malvagie della storia.
Daniela Ferro
(Milano, 1977), giornalista pubblicista e docente, per Newton Compton ha pubblicato Le grandi donne di Milano. Insieme ad Andrea Accorsi ha scritto Milano criminale, Il grande libro dei misteri di Milano risolti e irrisolti, 101 personaggi che hanno fatto grande Milano e Le famiglie più malvagie della storia.