Ritratto di un presidente, Giorgio Napolitano, che ha spinto il “presidenzialismo” del Colle a plasmare in maniera visibile la direzione della politica italiana. Classe 1925, “fascista” come poteva essere un diciassettenne iscritto ai Guf, poi comunista storicamente inquadrato nella destra del partito, in garbata dialettica con l’ortodossia del Pci. Questo è l’uomo che diventava capo di Stato sette anni fa e che, con il parziale “fallimento” dell’operazione Monti (ultimo dei tanti passaggi enormi eppure sospesi del suo mandato), si è rivelato un camaleonte incompiuto.