Da ragazza forte di coscia a nostra signora della tv. La storia di Raffaella Carrà è quella di un ombelico alla bolognese che ha rivoluzionato il costume. Di un caschetto d’oro, di un nome d’arte e di un pianerottolo romano, dove si affacciano le case dei suoi ex: Gianni Boncompagni e Sergio Japino. Soci e amici. Perché lei non si è mai sposata, ritenendo «il matrimonio come la Divina Commedia al contrario: prima viene il Paradiso, poi il Purgatorio e infine l’Inferno». Alla nostra soubrette più internazionale sono bastati tre minuti per diventare famosa nel programma “Io Agata e tu”: «Ho ballato come nessuna aveva mai osato, ho rotto gli schemi, ho inventato lo show. In Rai erano sconvolti e, il giorno dopo, anche mia madre mi ha chiamato per chiedermi se ero veramente io», ricorda la Raffa nazionale. Che poi ha avviato la stagione dei miniquiz televisivi all’ora di pranzo, diventando la signora dei fagioli e coniando il termine “aiutino”.
Il suo sogno? «Diventare coreografa come Maurice Béjart, e avere dei figli, ma quando il desiderio di un bimbo è arrivato, il mio corpo non ce l’ha fatta». Viaggio nella vita della donna più amata dagli italiani tra vestiti, parole, desideri, politica, religione, scaramanzia, canzoni e televisione.