Il volume, che vuole essere un indegno omaggio al maggiore columnist della Repubblica di Weimar, Kurt Tucholsky, raccoglie una serie di “scritture istantanee” abbozzate dall’autore in presa diretta negli ultimi anni per giornali, riviste, antologie, blog vari. Questi testi più o meno brevi, declinati in forme e registri diversi e non di rado conditi da humour e (auto)ironia, si sbizzarriscono in un percorso che va dalle estemporanee ma serrate divagazioni sulla tragica condition humaine al pungente e caustico spunto aforistico; dalla freddura di giornata all’irriverente dialogo socratico o semplicemente “da bar”; dall’elzeviro all’articolo sociologico e al commento di costume.
Giovanni Nadiani è nato nel 1954 Cotignola e vive a Faenza. Insegna all’Università di Bologna (Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di Forlì).
Per la sua poesia in romagnolo e tradotta in diverse lingue ha conseguito importanti riconoscimenti, tra cui i premi Noventa, Pascoli, Marin.
A partire dal 1985 ha pubblicato numerosi volumi di racconti e prose brevi in lingua italiana (Spiccioli – Kurzprosa (Mobydick, 2009; Ridente Town, Risguardi, 2013)...